19 Mag Anthony Bourdain: No Good Food No Good Life
Se c’è una persona al mondo che ha completamente stravolto il mio modo di viaggiare è sicuramente Anthony Bourdain. Capitai per caso sul primo episodio di “A cook’s tour” ed era ambientato a Tokyo, città che come scoprirete nel tempo ritengo sia la mia casa di una vita passata, ma non era il solito documentario di viaggio era un’esperienza diversa perché entravi nel mondo metropolitano della capitale nipponica attraverso il cibo e le parole di Bourdain. Da quel momento cercai di scoprire quanto più potevo sul quell’uomo così autentico e così curioso che mi trasmetteva l’idea di essere lì a cena con lui in giro per il mondo.
Nato a New York aveva origini francesi da parte di padre e passava le estati in Francia dove ha imparato la lingua (forse anche il gusto spiccato per il buon cibo), e fu qui durante una vacanza che assaggiò la sua prima ostrica fresca e boom amore a primo mollusco per la cucina.
Si è diplomato al CIA “Culinary Institute of America a Hyde Park e da lì in poi ha iniziato a lavorare per svariati ristoranti tra Manhattan e New York. Questa esperienza lo ha portato prima a scrivere un articolo per articolo per il New Yorker del 1999 “Don’t Eat Before Reading This“, dove Bourdain ci catapulta nel suo mondo di chef e ci da un assaggio non troppo velato dei suoi gusti in fatto di cibo e di esseri umani. Ricordo ancora con il sorriso il suo disprezzo per i vegani che nell’articolo descrive come “la fazione scissionista dei vegetariani simile a Hezbollah. Nemici di tutto ciò che è buono e dignitoso nello spirito umano. Vivere senza carne di vitello o brodo di pollo, guance di pesce, salsicce, formaggio o frattaglie è un tradimento.” Non me ne vogliate a male vegetariani e vegani ma mi ha sempre fatto sorridere.
In questo pezzo si capisce già chi è veramente e quale sia la sua vocazione: un cantastorie dell’amore per la buona cucina e le persone, che condisce il tutto parlando con un gergo crudo e senza filtri adatto ad un pubblico adulto.
Da questa esperienza di scrittura nacquero due libri che non riscossero un gran successo, mentre nel 2000 arriva Kitchen Confidential (un po’ il seguito dell’articolo del 1999) dove racconta in circa 300 pagine della sua vita, da dove è partito il fascino per il cibo, le prime esperienze in cucina, fino al successo come chef passando da momenti intensi e tante dipendenze. Da questo best seller nascono nuovi libri che vi racconterò nel dettaglio in un post ad hoc che troverete nella categoria libri del blog.
Quasi parallelamente alla carriera da scrittore e chef dal 2002 Bourdain comparirà in televisione con “A cooks tour”, che citavo all’inizio dell’articolo, il suo primo programma di successo dove impareremo ad amarlo come chef viaggiatore a caccia di buon cibo per corpo e per l’anima. Fu subito accolto positivamente dal pubblico e dalla critica, nasceranno così svariati programmi per diverse emittenti televisive come No Reservation con Travel Channel e l’ultimo Parts Unknown, prodotto nientepopodimeno che dalla CNN, dove è presente il famosissimo episodio di Bourdain che pranza in Vietnam per le strade di Hanoi con l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Il programma termina nel 2018 a causa del suicidio di Tony che lasciò tutti spiazzati. Come per tanti suicidi si poteva magari scorgere qualche avvisaglia ma la depressione forse sa davvero come nascondersi bene quando vuole. Non mi dilungherò molto e non mi va di parlare della parte di gossip di tutta questa faccenda perché non è per questo che voglio ricordarlo.
Ho scritto questo articolo per darvi una piccola infarinatura di quanto incredibile sia stato questo essere umano così normale ma allo stesso tempo geniale, tanto disciplinato sul lavoro quanto drogato, una figura per me interessante che ti fa smettere di credere che le persone “VIP”, quelle che vediamo sul piccolo e sul grande schermo, siano diverse e migliori di noi. Sono esattamente come noi, geniali ma anche tanto fragili.
Per lui ho preparato diversi articoli:
- Anthony Bourdain Kitchen Confidential – guida ai libri di Bourdain
- A cook’s Tour – guida ai programmi di Bourdain
- Anthony Bourdain’s Fav – Il cibo è musica
- Bloody Quotes – le più belle citazioni di Bourdain.
Leggere i suoi libri, seguirlo nelle sue avventure in giro per il globo ha cambiato radicalmente il mio modo di viaggiare, e spero di avervi incuriosito.
Concludo con le sue 4 regole (una sorta di mantra per me):
- Get Up Off The Couch. Alzati dal divano.
- Eat and Drink with The Locals. Mangia e bevi con la gente del posto.
- Venture Off the Beaten Path. Avventurati fuori dai sentieri battuti.
- And lastly, Let Travel Change You. E per finire, lascia che il viaggio ti cambi.
Insomma: Don’t be a tourist, be a traveller.
Buona lettura.
Big Love from Giuliona
<3
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